La nostra idea di bambino/bambina
La nostra scuola dell’infanzia rispetta tutte le misure per contrastare l’emergenza sanitaria della pandemia che ci ha recentemente colpito, per garantire la completa sicurezza dei bambini/e, senza però perdere di vista la missione educativa nei confronti dei piccoli, che rimane sempre e comunque l’elemento stabile. Viene prestata la massima attenzione nel mantenere la stabilità dei gruppi, l’uso esclusivo di uno spazio interno con arredi e giochi soggetti a frequente sanificazione; la suddivisione di ogni spazio interno ed esterno in modo da garantire l’accoglienza stabile del medesimo gruppo.
Il bambino/a rimane sempre e comunque il protagonista primario della propria crescita e del proprio sviluppo; è il soggetto attore di ogni esperienza e portatore di diritti: di essere rispettato e valorizzato nella propria identità, unicità, differenza e nei propri tempi di sviluppo e di crescita.
Pur nella gestione quotidiana in spazi e situazioni di selettività, le insegnanti pongono il bambino/a al centro del proprio processo formativo e per comprendere il suo sviluppo, fanno riferimento ad alcune delle più importanti teorie pedagogiche relative all’età infantile:
- Secondo J. Piaget (padre dell’epistemologia genetica) il bambino/a non funziona come una “spugna assorbente”, ma come soggetto attivo nella costruzione del proprio sapere, attraverso la sua personale attività operativa e mentale; quanto appreso nell’ambiente sociale viene progressivamente interiorizzato e va a costituire l’insieme di regole, strategie, strutture e contenuti che stanno alla base di qualsiasi attività psichica;
- secondo J. Bruner (psicologo cognitivista) l’apprendimento avviene attraverso la trasmissione di contenuti di conoscenza all’interno di specifici contesti sociali, come per esempio la scuola. I “saperi” vengono dunque acquisiti dal bambino attraverso le esperienze compiute all’interno del contesto sociale e culturale di appartenenza;
- secondo L. Vygotsky (psicologo costruttivista) l’apprendimento deve avvenire necessariamente attraverso l’interazione con gli altri. L’interazione con una figura più abile, permette infatti al bambino di accedere a nuove zone di sviluppo prossimali (ZSP). Promuovere l’apprendimento significa quindi promuovere nuove ZSP che hanno per Vygotskij sia una componente soggettiva, sia una componente sociale: la componente soggettiva è basata sull’imitazione che permette al bambino/a di imparare nuove strategie, mentre la componente sociale è basata sull’interazione con gli altri;
- secondo H. Gardner (psicologo cognitivista e pedagogista) in ogni individuo esistono diverse competenze intellettuali o “intelligenze umane” in grado di combinarsi in vario modo (intelligenza logico-matematica/ linguistica/spaziale/musicale/procedurale/interpersonale/intrapersonale).
Nella scuola dell’infanzia si ha come finalità lo sviluppo globale e unitario del bambino/a attraverso lo sviluppo delle competenze nei Campi di esperienza. Essi rappresentano gli ambiti del saper fare del bambino/a ed offrono “un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri”. Alla molteplicità di intelligenze devono corrispondere opportunità educative e di apprendimento che diano ai bambini/e la possibilità di sviluppare le loro capacità attraverso i più svariati “canali espressivi”. L’ insegnante della Scuola dell’Infanzia contribuisce alla formazione e allo sviluppo delle capacità cognitive, relazionali e psicomotorie del bambino/a, stimolando la sua autonomia, la sua creatività e l’apprendimento. Il suo compito è stabilire gli obiettivi educativi annuali attraverso diverse fasi di programmazione (dalla programmazione generale a quella di dettaglio). In questo particolare momento di emergenza pone prioritariamente la sua attenzione ai bambini/e allo scopo di:
- mantenere un ambiente sicuro dal punto di vista sanitario, ma allo stesso tempo di creare situazioni che generino benessere nel bambino/a
- promuovere buone abitudini comportamentali e sviluppare routines;
- stimolare e favorire lo sviluppo intellettuale, fisico ed emozionale attraverso l’organizzazione di attività ludico-educative;
- tenere monitorato lo sviluppo progressivo del bambino/a e valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
All’interno di una società multietnica caratterizzata dalla numerosità dei codici e delle culture, la scuola ha il compito e la finalità di fornire ai bambini/e le abilità e le competenze necessarie per conoscere, comprendere e sapersi orientare all’interno dell’ambiente in cui vivono.
Queste finalità non possono realizzarsi senza la collaborazione e il supporto fondamentale delle famiglie; scuola e famiglia compartecipano alla formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni, per guidarli a diventare soggetti ricettivi e consapevoli, in grado di conoscere e interpretare in modo personale e creativo la realtà che li circonda, nel pieno rispetto della loro personalità e della legislazione vigente.
Nella fascia d’età della scuola dell’infanzia il bambino/a diventa perciò un soggetto attivo che apprende quotidianamente ad interagire con i pari, con gli adulti, con l’ambiente familiare ed extrafamiliare e con il territorio a cui appartiene.
Nella scuola dell’infanzia si ha come finalità lo sviluppo globale e unitario del bambino/a attraverso lo sviluppo delle competenze nei Campi di esperienza. Essi rappresentano gli ambiti del saper fare del bambino/a ed offrono “un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri”. Alla molteplicità di intelligenze devono corrispondere opportunità educative e di apprendimento che diano ai bambini/e la possibilità di sviluppare le loro capacità attraverso i più svariati “canali espressivi”. L’ insegnante della Scuola dell’Infanzia contribuisce alla formazione e allo sviluppo delle capacità cognitive, relazionali e psicomotorie del bambino/a, stimolando la sua autonomia, la sua creatività e l’apprendimento. Il suo compito è stabilire gli obiettivi educativi annuali attraverso diverse fasi di programmazione (dalla programmazione generale a quella di dettaglio). In questo particolare momento di emergenza pone prioritariamente la sua attenzione ai bambini/e allo scopo di:
- mantenere un ambiente sicuro dal punto di vista sanitario, ma allo stesso tempo di creare situazioni che generino benessere nel bambino/a
- promuovere buone abitudini comportamentali e sviluppare routines;
- stimolare e favorire lo sviluppo intellettuale, fisico ed emozionale attraverso l’organizzazione di attività ludico-educative;
- tenere monitorato lo sviluppo progressivo del bambino/a e valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
All’interno di una società multietnica caratterizzata dalla numerosità dei codici e delle culture, la scuola ha il compito e la finalità di fornire ai bambini/e le abilità e le competenze necessarie per conoscere, comprendere e sapersi orientare all’interno dell’ambiente in cui vivono.
Queste finalità non possono realizzarsi senza la collaborazione e il supporto fondamentale delle famiglie; scuola e famiglia compartecipano alla formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni, per guidarli a diventare soggetti ricettivi e consapevoli, in grado di conoscere e interpretare in modo personale e creativo la realtà che li circonda, nel pieno rispetto della loro personalità e della legislazione vigente.
Nella fascia d’età della scuola dell’infanzia il bambino/a diventa perciò un soggetto attivo che apprende quotidianamente ad interagire con i pari, con gli adulti, con l’ambiente familiare ed extrafamiliare e con il territorio a cui appartiene.